Le potenzialità degli ultrasuoni sono state studiate approfonditamente dopo il secondo grande conflitto mondiale e applicate di lì a breve in campo medico dove vengono utilizzate tutt’oggi sia per in ambito diagnostico (ecografia, ecodoppler), sia in ambito terapeutico (spasmi muscolari,artriti, borsiti). A partire dalla seconda metà degli anni ’80, anche la medicina estetica ha approfittato dei vantaggi di queste onde sonore e, col fenomeno della cavitazione, oggi riusciamo a ottenere un rimodellamento della silhouette e un miglioramento significativo degli inestetismi legati alla cellulite.
Gli ultrasuoni, a una determinata frequenza, producono un effetto di cavitazione, ovvero provocano la formazione di micro bolle (cavità gassose) nel liquido interstiziale che implodono generando energia che disgrega le cellule adipose. Queste ultime verranno poi espulse dal sistema linfatico.
Per rendere questa tecnica più efficace, il dottor Novelli vi affianca iniezioni di fostatidilcolina, un fosfolipide che riduce il volume delle cellule adipose. La fostatidilcolina viene iniettata con aghi sottilissimi e abbastanza lunghi da raggiungere il tessuto sottocutaneao con una metodica detta intralipoterapia. Oltre ad agire direttamente sulla cellula di grasso, la fosfatidilcolina aumenta la quantità di liquido nei tessuti, consentendo così una maggiore cavitazione.
È possibile, nei pazienti che presentano una certa elasticità cutanea, un miglioramento dell’aspetto della cute a buccia d’arancia, con attenuazione dei noduli cellulitici in fase iniziale.
Come risultato ci si può attendere anche una migliore ossigenazione dei tessuti, con una conseguente riattivazione della circolazione periferica distrettuale e di drenaggio dei liquidi di ristagno. Anche il tono e l’elasticità della pelle ne risentono positivamente.
Dopo la seduta, a volte, è possibile la presenza di un lieve edema della zona trattata che andrà diminuendo nei giorni successivi.