I GLUTEI DALLE ORIGINI
L’essere umano e’ l’unico essere vivente a possedere la regione glutea.
Tra le svariate specie di mammiferi, l’uomo costituisce l’unico esemplare animale in possesso dei glutei, o comunque una significativa rilevanza volumetrica, posta alla base della colonna vertebrale.
Questa caratteristica anatomica, costitutiva dell’essere umano, è dovuta principalmente alla conquista della stazione eretta, i muscoli posteriori della coscia si sono sviluppati in maniera considerevole, al fine di sostenere i segmenti corporei superiori.
Sembrerebbe che la stazione eretta sia stata un’esigenza per la sopravvivenza dell’essere umano.
Tra corpo femminile e corpo maschile esistono fondamentali differenze:
Mentre il profilo maschile si presenta più rettilineo a volumi squadrati, il profilo femmineo e’ costituito da caratteri anatomici curvilinei, dai volumi arrotondati.
Il corpo della donna infatti si individua proprio per le sue caratteristiche esclusive come volumetrie prominenti, quali glutei e mammelle.
LA TECNICA B-UP IDEATA DAL DOTT. RAOUL NOVELLI
Ci sono voluti anni per approdare a questa incredibile tecnica conosciuta oggi con la denominazione di B-UP.
Dopo numerosi studi scientifici e calcoli matematico-geometrici che consentissero di trovare la metodica appropriata per correggere gli inestetismi di un gluteo cascante, piatto o rilassato, il dott. Raoul Novelli e’ riuscito ad ideare la rivoluzionaria tecnica B-UP.
LA PRIMA TECNICA brevettata e’ stata la cosiddetta procedura dei cerchiaggi, la prima ad essere sperimentata nelle fasi iniziali di elaborazione di B-UP.
Questo procedimento nella prassi consisteva nella disposizione di fili di sospensione lungo circonferenze virtuali/ideali interne l’una all’altra e tangenti in un medesimo punto.
L’intuizione del dott. Raoul Novelli e’ stata quella di introdurre per poi estrarre il filo in diversi punti lungo le circonferenze, diminuendo l’energia che la forza di gravita’ ed il peso del tessuto stesso esercitano sul gluteo. Tutto ciò ha consentito di alleviare la zona e proiettarla verso l’esterno, incrementandone la rotondità senza aumentare i volumi.
Pertanto il filo viene inserito in maniera sottocutanea con un ago a duplice punta a cui e’ ancorato, mediante piccole incisioni di 2-3 mm.
Una volta ultimata la circonferenza, viene teso ed annodato in un punto poco visibile, affinché la sutura non sia percepibile sin dai primissimi giorni durante il post-operatorio.
LA SECONDA TECNICA denominata dei pilastri ad inclinazione variabile
si configura come una fase più avanzata di elaborazione .
Questa tecnica permette di incrementare , ma specialmente di equilibrare il risultatato pregresso, ottenuto con la tecnica antecedente dei cerchiaggi, modellandola sui caratteri che contraddistinguono ciascuna paziente.
L’obiettivo e’ quindi intervenire sia sulla ptosi dei tessuti, ovvero la lassita’ cutanea, ma anche sulle loro forme.
Sono svariati i fattori che determinano il cedimento dei glutei: consistenza dei tessuti, tono muscolare e lassita’ cutanea.
Bisogna quindi trovar un “asse ideale” che varia a seconda del paziente.
E’ necessario quindi avvalersi della matematica attraverso calcoli veri e propri e alla geometria che ci consentono di individuare l’angolo più indicato ed il punto ideale in cui introdurre i pilastri ad inclinazione variabile, mutando i parametri inseriti nell’intervento.
In questa maniera la paziente può essere soddisfatta grazie ad una risposta studiata su basi medico-scientifiche.
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B-UP – LA STORIA E LE SUE TECNICHE
LA TERZA TECNICA con asticelle metalliche
si tratta di un’evoluzione e completamento delle tecniche antecedenti, che prevede in sostanza l’impiego di asticelle metalliche o spille da balia, che inserite alla base del gluteo si congiungono in più punti.
Si parte da un punto primo, posto alla base del gluteo, in cui si determinano le posizioni delle incisioni in punti predeterminati ,che saranno diversi a seconda del tipo di gluteo in cui si va ad intervenire.
Una volta eseguiti i disegni preparatori e le incisioni, si comincia con un primo filo, ovvero il primo cerchiaggio ad ampio diametro, partendo da un ipotetico punto 1 , dove andando in senso orario si chiude la prima circonferenza, ottenendo il filo con capo e coda che entrano e fuoriescono dal punto 1.
Lo stesso procedimento si attuerà con un secondo filo a diametro inferiore che partirà dall’incisione numero 2 ,che sempre secondo una logica oraria, prenderà gli altri punti del cerchio inferiore.
Dopo aver effettuato i due cerchiaggi, si ragiona sui pilastri, che dovranno correggere l’asse errata del gluteo.
Se nel gluteo laterale si parte dall’ incisione numero 2, possiamo stabilire che un pilastro prenda entrambi i fili per poi ritornare al punto d’origine. Se il filo viene tirato dall’alterazione laterale, otterremo il tiraggio verso l’interno. Nel caso di un gluteo particolarmente allargato che tende ad espandersi lateralmente il pilastro serve dunque a mediare portando il gluteo verso l’interno , passando non attraverso il muscolo, bensì in mezzo all’adipe. Se agganciamo i pilastri ai cerchiaggi indipendentemente da come venga eseguito , il filo o i fili i vettori e i cerchi si bloccano e si uniscono come dei raggi di un velocipede, con le spille , infilo un filo di sutura e li lego insieme posizionandoli nei punti desiderati. Si evince che nella nuova release abbiamo la congiunzione delle due tecniche precedenti in un’ unica formula, più avanzata ed efficace, sempre tenendo in considerazione le caratteristiche morfologiche del paziente.
LA TECNICA B-UP IN SINTESI
La tecnica B-UP utilizzata al momento comporta l’impiego di fili di sospensione permanenti, elastici e sottili che vengono inseriti tramite un’incisione di modeste dimensioni, vengono tirati sino ad ottenere l’effetto liftante desiderato.
In sostanza possiamo affermare che B-UP si inserisce come tecnica alternativa alla tradizionale gluteoplastica, in quanto non essendo chirurgica è un processo meno invasivo.
Ricordiamo che l’intervento ha come scopo finale il risollevamento di glutei ptosici, cascanti, che ad intervento ultimato risulteranno da subito alti e tonici.
E’ possibile combinare a questa esclusiva tecnica l’intervento di LIPOFILLING, che prevede la ricollocazione di grasso autologo (da interno cosce, addome) nei glutei.
IL PAZIENTE IDEALE
Non esistono limiti di eta’ per sottoporsi a questa procedura, l’intervento e’ indicato a tutti , uomini e donne, in quanto , come già stato ampiamente spiegato, e’ un intervento minimamente invasivo che si effettua in anestesia locale assistita, per la durata di 60 minuti, 90 minuti se si intende abbinare un Lipofilling.
POST-OPERATORIO
In 3/4 giorni e’ possibile riprendere tutte le attivita’ professionali, sportive e sociali, attenendosi sempre scrupolosamente alle prescrizioni mediche.